RICETTE

giovedì 26 novembre 2015

C'E' UN POSTO A MILANO DOVE PER VEDERE NON SERVONO GLI OCCHI




Oggi vi voglio parlare di un’esperienza molto bella che mi è capitata di fare per pura curiosità.
Si chiama DIALOGO AL BUIO; una mostra/percorso da vivere completamente al buio.
Ci si muove, muniti di "bastone bianco", su un percorso di 4 sale accompagnati da una guida non vedente.
E’ organizzato dall’ Istituto dei Ciechi di Milano ed è un esperienza che merita proprio di essere vissuta per la sua particolarità e per quello che vi saprà regalare.
Non andrò a svelarvi quello che troverete all’ interno delle sale della mostra perché non vorrei rovinarvi la sorpresa.
Sicuramente non è una simulazione di come sarebbe se fossimo ciechi, si prova una sensazione particolare nella quale però, vi sentirete al sicuro e non avrete paura.

Si spengono le luci, la vista comincia a non darsi pace e si accendono gli altri sensi: olfatto, tatto, udito e gusto.
Dal suo tepore inizia a risvegliarsi anche il 6Senso: l’intuito!

La mente è come se fosse KO, si trova in “pericolo”, in allerta, poi con calma cammini, una voce ti guida, familiarizzi con il tuo bastone e tutto torna sotto controllo.
Complici all'inizio dell'esperienza sono soprattutto il tatto e l'olfatto che riescono a supportarti nel mantenere il rapporto con la realtà aiutandoti a ricostruire quello che hai intorno.
Ti muovi nello spazio e senti che la mente fatica a lasciare il comando ma tutto intorno a te è buio, completamente buio e la mente non trova appigli. 

Così inizi a chiedere aiuto all'udito che sembra faccia addirittura allungare le orecchie per sviluppare le nostre capacità uditive, ma tutto rimane ugualmente buio.

Il gruppo e la voce guida ti aiutano a non sentirti persa.

Poi avviene una magia ed avviene proprio nel momento in cui decidi di affidarti a te stesso e alle sensazioni che stai provando; è, precisamente in quel istante che stai iniziando a lasciare spazio al cuore e al 6Senso.
La mente perde d’importanza e tutto diviene bellissimo.

Capisci che ti sei affidato al cuore, o almeno così è stato per me, quando gli occhi hanno avuto bisogno di chiudersi per iniziare a “vedere” i colori di quello che stava accanto; 
al contrario, se ti opponi a te stesso rischi di vedere solo nero per tutto il tempo dell’esperienza.
Risultati immagini per essenziale è invisibile agli occhi

Penso che questa frase riassuma con poche parole quel che ho provato a descrivere fino ad ora e quello che ha confermato in me questa visita.




Istituto dei Ciechi di Milano, Via Vivaio, 7, 20122 Milano 02 7722 6210




LaGiuly SMILE

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lunedì 23 novembre 2015

UN MURALES DI CITTA'

SKIM all' opera

Tre lettere, inizia con la R e finisce per O
R - O !
No non vi voglio parlare di Rio, anche perché ancora non ci sono stata ma di un paesino dalle mie parti, in provincia, a pochi km da Milano.

La risposta è Rho.


da wikimedia
A renderla famosa in tutta Italia ci ha pensato la pubblicità dell’azienda di Giuseppe Citterio, quello dei salumi per intenderci; ricordate la casa ricoperta d’edera? si trova proprio qui.
Inoltre ci sarete capitati un sacco di volte per partecipare all'ARTIGIANATO IN FIERA che si tiene proprio nello spazio espositivo di Rho.
E' una cittadina tranquilla con un bel crocievia di strade ricche di negozi e locali dove si può fare dello shopping sfizioso, buone merende e tranquille passeggiate.

Cosa rende ancora più interessante passeggiare per le strade di Rho?
I murales di cui è piena zeppa. mi sembra di partecipare a una caccia al tesoro




In Europa considerati come vere e proprie opere d' Arte, in Italia ancora e spesso come atti di vandalismo. EVVABBè!
Ho le tasche piene di tag, graffiti e scarabocchi vari, imbrattano solo le città rendendole sporche ma personalmente trovo che questi disegni riescano a portare colore e una ventata di novità nelle strade; a me piacciono e divertono parecchio, colorano la città, riempono di colore gli occhi e a volte lanciano messaggi importanti. 
Vari stili, vari colori e vari soggetti.
Disegni capaci di rendere divertente anche una giornata di pioggia. 
Ne noterete a bizzeffe lungo la via che dalla stazione dei treni conduce al centro e poco fuori, come ad esempio in via Tommaso D'Aquino dove ammirerete quelli più storici.

Un posto carino, dove mi piace terminare la mia passeggiata a Rho è EsTRELE Cakes (Via Matteotti n.28), dove potete trovare una soddisfacente lista di infusi e tè caldi e oltre a questo varie tentazioni dolci e salate.


Siete curiosi? 

Ecco alcune foto, molte delle quali scattate per noi da Francesco Bianchi, grazie:



Foto di Francesco Bianchi

Foto di Francesco Bianchi

Foto di Francesco Bianchi

Foto di Francesco Bianchi

Foto di Francesco Bianchi

Foto di Francesco Bianchi

Foto di Francesco Bianchi





Quindi che fate? ...diventa un Must, il prox week end, una passeggiata per le vie di Rho.

LaGiuly SMILE

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martedì 17 novembre 2015

IL MAL D' AFRICA e LA MIA ESPERIENZA IN MADAGASCAR


Non è facile parlare del Madagascar perchè ricco di sentimenti ambivalenti.
Fino ad adesso è stato per me il viaggio dei viaggi, così intenso e vissuto che mi ha fatto anche male!
Sono stata in questa terra due mesi, ospite di una comunità nel paese di Masua, sono partita da volontaria per andare ad aiutare in questo centro dove nascono anche i bambini e dove quindi potevo fare l'ostetrica.


Parti carica con tante e grosse valige, dentro pochi vestiti ma tanti guanti, medicine, ferri chirurgici che ormai da noi, in Italia, andrebbero buttati, divise, pile, biro, pennarelli per i bambini, caramelle, libri, spray anti zanzara, non so che altro avessi con me ma vi assicuro che quando parti, parti molto carica soprattutto di aspettative... "e chi mi ferma, quando arrivo metto in opera il mio piano di salvataggio del mondo, si, io salverò il mondo!!"
Poi  arrivi e ti schianti con la realtà che nella tua testa, per quanto sei stato fortunato, non hai mai potuto nemmeno arrivare ad immaginare.



L'Africa cambia te e non certo il contrario.
Una vita che trascorre lenta e qui più lento del trascorrere delle ore va il cambiamento.
Quindi come primo accorgimento devo dire che se decidete di intraprendere un viaggio così bisogna ricordarsi di portare con sè la pazienza.



Come avete capito non sono andata nel Madagascar felice, quello del mare figo, delle lune di miele, dei villaggi e dello snorkeling; ho avuto la fortuna di vivere in una piccola realtà come tante ce ne sono qui, dove tutto è semplice, travolto dai mostri delle credenze popolari, povero, sorridente, fatto di capanne di terra e tetti di paglia e sconvolgentemente reale.



E' stata una delle esperienze più strane e forti della mia vita, si perchè quando ti ritrovi a vivere, a lavorare e a condividere la tua giornata con i locali, così gentili ma così tremendamente diversi da te, questa terra arrivi ad amarla profondamente ma delle volte, anche ad odiarla, perchè è difficile comprendere certi meccanismi per menti come le nostre che sono cresciute coccolate e protette; non capisci il perchè e ti si attanaglia la mente. 


Tramite le e mail che riuscivo a inviare via radio a mia mamma ho tenuto un diario dell'esperienza, sono tante le lettere e soprattutto da sistemare; chissà che un giorno arriverò a pubblicarle.



Sono arrivata qui perchè un'amica che c'era già stata mi ha fatto vedere delle foto e da quel momento l'idea mi è sempre ronzata in testa come una zanzara fastidiosa che non ti lascia dormire la notte.
Nel 2013, in un momento particolare della mia vita avevo voglia di scappare avevo voglia di libertà... solo Dio sa di che avevo bisogno...
Così in poco tempo ho organizzato la partenza, solo il contatto del padre della missione, un certo Eugenio che ho avuto modo di sentire poche volte prima della partenza, la fede nel cuore, il biglietto aereo e le vaccinazioni obbligatorie.  
Un lungo viaggio di infinite ore, dove l'adrenalina ancora t'impedisce di realizzare quello che stai facendo e dove stai andando; poi arrivi di notte, tutto stanco e tramortito dal viaggio, Eugenio c'è, è riuscito a venirci a prendere, bene! Ci scorta un poliziotto e un pò d'ansia ti viene...
Tutto così diverso e tutto così aspro per occhi abituati a vedere cose molto diverse.



Dalla capitale c'è parecchia strada da percorrere per arrivare al villaggio e tante tappe da affrontare per fare le scorte di cibo.



Ci abbiamo impiegato due giorni di viaggio, questo tempo è stato utile per iniziare a familiarizzare con Eugenio e suor Berthin e per conoscere grazie ai loro racconti questa terra.
Ricordo bene l'accoglienza arrivati al villaggio...
E' stata una festa, ricordo i sorrisi, le strette di mano e ricordo loro, i bambini del preventorio...così belli, così piccoli, così menomati ma così pieni di vita e di coraggio.


E' a loro che devo tantissimo, mi hanno insegnato un sacco, il tempo passato a giocare con loro è stato prezioso, ricordo che ero gelosa di questo tempo spensierato, delle corse per giocare ad acchiapparella, dei canti, dei baci e dei lunghi discorsi un pò in italiano e un pò in malgascio.



Eugenio e le suore hanno fatto di tutto per accogliere nel miglior dei modi i volontari che decidono di arrivare qui da loro costruendo una casa per i volontari dotata di tutti i confort; ringrazi, ma in cuor tuo sai che non è quello che cercavi e che ti andava bene anche molto meno.
Per quanto ci tenessero tantissimo a proteggerci e a coccolarci dandoci tutto quello che potevano darci, non ti possono proteggere dalle esperienze... è inevitabile lo scambio con le altre anime e quello che ne conseguirà.

Scrivo e mi commuovo,  da questo capisco che il mal d' Africa non passa, è come un marchio a fuoco sul cuore.



Quella terra rossa come il sangue, sconfinata come il mare, quei tramonti che ti sanno incantare, esperienze che ti sconvolgono, sorrisi che ti penetrano, bui che ti bloccano le gambe, stelle che ti sanno consolare, piogge che ti tuonano nel petto, morti inattese che non ti puoi spiegare per le quali puoi solo pregare, non si possono di certo dimenticare.



In posti come questi senti dentro il bisogno fortissimo di pregare, di rivolgerti a qualcuno di più grande che possa accogliere le tue speranze. La fede un pò barcolla, barcolli anche tu tra mille pensieri, momenti di felicità infinita e momenti di straordinaria tristezza. Ti chiedi davvero se esiste un Dio perchè ti guardi intorno e non capisci perchè così tanta differenza tra noi e loro. Poi capisci che un Dio c'è perchè sono loro che te lo mostrano.



Spesso nei miei sogni e nei miei pensieri quest' Africa mi regala momenti di pace.



Non tanto tempo fa ho incontrato Eugenio, in Italia, per i suoi soliti controlli di routine, mi ha mostrato foto di laggiù... le cose non sono cambiate, i bambini però sono cresciuti, io me li ricordo chissà se loro un pò si ricordano di me.



Sento una voglia matta di ritornare...


LaGiuly SMILE

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TRE GIORNI FUORI PORTA E FUORI PROGRAMMA: FIRENZE - PERUGIA - ASSISI

vi accompagno nel mio tour, salite.
Una manciata di giorni disposizione, 2 cuori che si vogliono bene, tanta voglia di respirare un po’ d’aria buona e il mio compleanno da festeggiare hanno fatto di questo tour organizzato proprio all’ultimo minuto un diamante.
Piccole donne crescono e un po’ si dimenticano di passare del buon tempo con i genitori; era da un po’ che non partivo con mia mamma per un viaggio, forse anni ma è verissimo, la mamma è sempre la mamma, ne sa sempre una più del libro e su di te sa dire un sacco di cavolate che alla fine sono così…tremendamente vere!


FIRENZE
Il nostro tour è iniziato con una Firenze by night, abbiamo cenato da ZaZà in p.zza Mercato, più bello che buono ma comunque non siamo state male. Vi consiglio una visita al locale, è molto molto bello, al suo interno e composto da molte stanze tutte con stili molto differenti tra loro.


Suvvìa che si mangia toscano: antipasto con i famosi crostini toscani e un tris di minestre che a noi piacciono tanto; Pappa al pomodoro, zuppa di farro con fagioli, la classica ribollita e un calice di vino rosso che ci ha colorato le guance.
Attorno a noi era buffo vedere il movimento dei carretti del caratteristico mercato di S. Lorenzo che si stava smantellando per la notte; carretti sparpagliati in direzioni diverse e trainati dalla forza del proprietario.


da Lanazione.it

Certo che la notte svela il lato più intimo delle persone, ma anche dei monumenti e delle città. 
Da piazza mercato è tutto davvero molto vicino e così incantate dalla notte e dalla città, ci siamo pregustate Firenze. 



Così, senza meta, a zonzo tra una chiacchiera e l'altra, arriviamo ad un ponte che si vedeva esser vecchio... che sia il famoso Ponte Vecchio?? Ma si, è proprio lui...



L’impressione è stata quella di varcare la soglia di un’altra dimensione; su entrambe i lati botteghe chiuse, messe al sicuro da tavole di legno dai profili dorati e da serrature con lucchetti antichi.

Non so ancora cosa contengano queste botteghe ma da quel che sembra devono contenere dei veri e propri tesori…
...Sembra di stare in un covo di pirati, l’atmosfera che le luci gialle donavano era proprio fiabesca... tutto molto suggestivo.

Ripercorriamo il ponte e senza meta imbocchiamo, svoltando a destra, la via che costeggia l’ Arno che per le molte luci che illuminano la città sembra brillare. Arriviamo così a Palazzo degli Uffizi e poi alla spettacolare Piazza della Signoria che sembra assomigliare ad una donna ingioiellata da tanta ricchezza.



Cotte dal viaggio e visto che ormai si era fatta una certa, come diciamo a Milano, torniamo in albergo.

A svegliarci i classici rumori cittadini… ma come fanno quelli che vivono in città? Io penso che impazzirei, Beep, meeeeee, ninoninonino... aiutoooo non ci sono proprio abituata!

1 TAPPA: Piazza del Mercato.
Volevamo visitare il mercato al coperto e iniziare da qui la giornata con una buona colazione. Per arrivarci, abbiamo percorso le viette che lo circondano e che durante il giorno sono piene delle caratteristiche bancarelle del mercato di San Lorenzo.




Vendono soprattutto articoli in pelle, tutto un po’ uguale e ripetitivo ma nonostante ciò piacevole da passeggiarci dentro…sembra di respirare un po’ di Natale.

Il mercato coperto invece è quello alimentare ed è su due piani, il piano terra ricorda molto il mercato di Barcellona, un insieme di negozietti nostrani che vendono: carne, uova, panificati, verdure e altri prodotti della tradizione toscana e fiorentina.



Qualche stand propone cucina tipica a prezzi contenuti ed è proprio qui che abbiamo deciso poi di passare l’ora di pranzo con i classici fagioli all’ uccelletto e il tipico lampredotto che è il tipico piatto che va mangiato e basta, senza chiedere informazioni. Prima lo mangi e poi chiedi che hai mangiato...del resto, se non strozza ingrassa!
Che cos'è il lampredotto? scopritelo da voi... vi posso solo dire che è buono! 




Al secondo piano invece il mercato viene rivisitato in stile moderno, i negozi si trasformano in locali che propongono prodotti tipici e specialità italiane, aperto di giorno fino a tarda serata diventa punto d'incontro per molti, soprattutto giovani, per capirci meglio, è gestito da Eataly. Qui si può mangiare, bere e stare in compagnia.




2 TAPPA: il Duomo, allora, impatto strano…




fuori maestoso, bello mi piace il complesso del battistero di S.Giovanni, il Duomo (o cattedrale di S. Maria Del Fiore) e il campanile di Giotto.




anche se costruiti in anni diversi tutto è in armonia.
Bellissimi materiali: marmi di diversi colori e pannelli di terracotta abilmente lavorati.
Entrare nel duomo invece mi ha lasciato un po’ l'amaro in bocca… Bella la pavimentazione, bello il quadro del Dante, bellissima la volta però non so... si camminava in fila indiana, sembrava un percorso stabilito, gente che si faceva i selfie, tanta confusione all’ interno e neanche uno spazietto per la preghiera, le panche delimitate da nastri come a dire che quello non era il momento per pregare e che gentilmente potevamo pure uscire.
L’ho percepita come priva di solenne silenzio ecclesiastico.
Purtroppo la lunghissima fila e il poco tempo a disposizione non ci hanno permesso di visitare la cupola del Brunelleschi.

3 TAPPA: proseguendo per la via del Calzaiuoli si possono ammirare palazzi bellissimi e la chiesa di Orsanmichele con le sue bellissime nicchie che ospitano le statue dei protettori delle antiche corporazioni.
Da pochi giorni è iniziato un giochino #1cosanuovaalgiorno e qui vista la voglia di colore e di giocare abbiamo fatto un bliz da Kiko, siamo entrate, ci siamo dipinte le unghie di arancione Halloween in onore della tanto attesa festa, abbiamo salutato e siamo uscite. Grazie Kiko.
Questione di pochi passi e si fa ingresso in Piazza della Signoria.
Il fascino notturno fatto di giochi di ombre ha lasciato spazio alla chiarezza del giorno che aveva reso le piazza di un bianco spiccato.



Mi piace la Loggia della Signoria con le sue numerose statue di marmo e di bronzo, affascinante la Fontana di Nettuno che vede il dio del mare circondato da ninfe, la copia del David, il famoso omaccione scolpito da Michelangelo.



Non può non balzare all’ occhio, in netta contrapposizione con lo stile delle altre, una statua in acciaio inox dorato a specchio che affianca il nostro David; ma del resto l'arte è anche questo e l'autore Jeff Koons, artista americano, ha trovato il modo di far parlare di sè.


 Bellissimo con tutte le sue minuziose lavorazioni il cortile d’ingresso di palazzo Vecchio.




4 TAPPA: continuando la passeggiata per le vie laterali del centro, arriviamo sulle sponde dell’Arno da dove abbiamo potuto ammirare Pontevecchio da lontano … che carino che è … quanto mi piacerebbe prendere il te sul balconcino che sta proprio a metà del ponte, sospeso sul fiume.


Il fiume è verde, il che non fa pensare a niente di pulito, non ti viene voglia di farci un bel bagno ma è proprio questo colore che completa la meraviglia del lungarno.
Allora avevo ragione… le botteghe sul ponte nascondevano davvero dei tesori, qui solo ori, pietre preziose e coralli…



5 TAPPA: con la bella giornata di sole che c’è passeggiare è piacevolissimo e questa Firenze rende tutto molto interessante.
Dal ponte, sempre dritto su via De’ Guicciardini si raggiunge pallazzo Pitti, sede di diversi musei, prima di proprietà di un banchiere, il sig.r Pitti (1457) e poi comprato dalla famiglia Medici.



Poco tempo a disposizione e non riusciamo a visitare il giardino retrostante che dev’ essere bellissimo e così torniamo indietro, questa volta, passando dal ponte e dalla piazza di Santa Trinità dove al centro si erge un’antica colonna romana.


www.yacum.com

6 TAPPA: come ultima tappa decidiamo di vedere almeno da fuori S. Maria Novella.
Bellissima la facciata esterna e calmo il chiostro d’entrata, immagino cosa possa ospitare al suo interno.

Ci dispiace ma siamo contente che il viaggio debba proseguire, di certo questa è stata solo una piccola infarinatura della città, il principale è stato visto ma tutto sicuramente merita di essere approfondito, bisognerebbe dedicare almeno 3 giorni alla città.
Tra le tante cose, mi stavo dimenticando di raccontarvi che in Piazza Mercato Nuovo, c’è una statua di un cinghiale che però viene chiamato porcellino, secondo la leggenda, sembrerebbe che toccarne il musino assicuri un ritorno a Firenze: fatto!


Si ritorna alla macchina direzione Assisi.

2 GIORNO PERUGIA:

Dai mamma svegliati dobbiamo andare a Perugia…



La manifestazione dei golosi: Eurochoccolate e la giornata del mio compleanno. Suonino le trombe, trombino i tamburi … come cavolo si dice che non mi viene in mente? … sono pronta a festeggiare!!
Questa giornata è stata così ricca, dolce e divertente che gli ho dedicato un post tutto suo!
BUON COMPLEANNO BAMBINA




3 GIORNO ASSISI: 
Oggi è l’ultimo giorno, ma la vacanza non è ancora terminata, quindi su gli animi e gambe in spalla che la giornata sarà dedicata ad Assisi.
In realtà già nella serata di arrivo, dopo il tour di Firenze, abbiamo pucciato un po’ il naso per le vie di Assisi.
Entriamo nella città dalla porta S.Pietro affamate e decise a raggiungere un’osteria che ci avevano consigliato. 


foto di Josè Esquivel

Sembrava di camminare per le vie di un presepe, strade completamente deserte, un cielo profondamente blu e la luna lassù ben nitida.


foto di Josè Esquival

I muri delle case tutti in pietra, uguali l’uno con l’altro illuminati da lanterne dalla luce gialla che rendeva tutto cosi magico, in pace e rassicurante. 
Cammina, ammira, sali e scendi ed arriviamo in Piazza del Municipio dove si rimane stupiti dalla presenza di una chiesa altissima che ricorda un tempio greco, resa ancor più bella dai giochi di luce che ne illuminavano le colonne. Si chiama infatti tempio di Minerva.

by Floyd73

Mi ripeterò ma con la quiete e i colori della notte tutto assume un fascino che sa stregare.





Arriviamo da Pallotta, il ristorante che ci avevano consigliato, proprio appena sotto l’Arco Pinto che affaccia sulla piazza.
Qui abbiamo modo di assaggiare delle prelibatezze della cucina umbra che meritano di essere raccontate.
Apro il menù stranamente ho voglia di un primo piatto.
Tutti fedeli alle tradizioni ma con quella nota di particolarità che a me attira parecchio.
Allora mettetevi comodi, legatevi un tovagliolo al collo state a sentire: decidiamo per un antipasto degustazione dove ci viene servito dell’ ottimo prosciutto ovviamente crudo e ovviamente tagliato al coltello, delle saporitissime olive nere, dei buoni crostini con patè di fegatelli (che seppur buoni, mi dispiace ma quelli della “mì nonna”, non li batte nessuno) e la tipica torta al testo.
Giordano il cameriere capisce subito la situazione di panico davanti a un menù del genere e ci permette di prendere un bis di primi da dividerci, come se fosse una sola porzione … bhè, buonissimo… non so cosa fosse più buono tra gli gnocchi di castagne con i funghi porcini o le tagliatelle al ragù bianco d’anatra con mirtilli rossi…una goduria per il palato!
e per secondo che vi preparo?” chiede Giordano.
Io, SMS a papà: senti babbo com’è il piccione da mangiare?
Papà dopo 40 secondi: ottimo, prendilo!
Io: “ok Giordano, io un piccione alla ghiotta!
#1cosanuovaalgiorno
Ero un po’ preoccupata, soprattutto perché pensavo ai piccioni del Duomo di Milano ma ero incuriosita e pronta a provare questo piatto mai mangiato prima.




Da leccarsi le orecchie, sapore particolare, un gusto tutto suo, non si può dire “è come…” “assomiglia a…” il piccione è piccione!
Davvero buono con il suo sughetto e il ripieno, non avrei mai pensato. Di contorno delle patate al forno, come quelle della nonna e dorate al punto giusto come piacciono a me.
Non siamo appesantite ma sazie e meno male che non abbiamo preso la macchina così abbiamo qualche km per digerire, scendiamo dalla piazza verso la basilica di S.Francesco per una via lunga, sempre dritta e per fortuna in discesa.
Arriviamo dopo poco, circa 10 minuti di passeggiata alla chiesa che così illuminata fa sembrare questo posto una pietra d’ambra incastonata in un anello altrettanto prezioso.
Uno spettacolo che in quel momento era solo nostro.
Non penso di riuscire ben a descriverlo ed allego delle foto.



foto di Josè Esquivel

Questo è stato il nostro incontro con Assisi, di giorno è stato tutto molto diverso.


www.hotelfratesole.com

Decidiamo di iniziare la visita proprio dalla basilica e visto che è domenica mattina di partecipare anche alla messa.




Devo dire che il piazzale e la chiesa sono belli, ma di notte ancor di più.


Partecipare a questa messa è stato molto forte, è dai tempi del Madagascar che non sentivo questa sensazione.
Moltissimi i fedeli che pregavano a voce alta e all’unisono, sembrava che la preghiera prendesse corpo e si alzasse al cielo.
La chiesa al suo interno è meravigliosa e piena di colore, nell’ipogeo è custodita la tomba di S.Francesco.



Attorno alla tomba i fedeli inginocchiati sussurravano le loro preghiere, camminare in questo spazio mi ha dato una sensazione particolare, sembrava di percepire nell’aria la preghiera e l’amore con il quale le persona stavano rivolgendosi a lui, era palpabile la devozione di queste persone.


Di giorno e penso in maniera particolare perché era domenica è molto affollata la città, ma se ci si discosta un po’ dalle strade principali, si trovano vie di pace.




Un sali e scendi di stradine che si intrecciano tra loro, all'ora di pranzo le strade si svuotano e Assisi si riappriopria della sua quiete.
Paesi come questo ti riportano alla semplicità delle cose, dritto al cuore e all'essenza del vivere. 




Tante le chiese che si incontrano passeggiando e tanti i pellegrini che giungono qui per pregare sulle orme di San Francesco D'Assisi.
E' come se Assisi fosse la culla della preghiera, balsamo per lo spirito e gioia per la gola viste le numerose leccornie esposte nelle vetrine delle pasticcerie che abbiamo incontrato camminando.



Dalla basilica scegliamo di salire per la Rocca Maggiore, così, a spanne, senza seguire una mappa.

Da qui, si può godere di una vista a 360° sul territorio, peccato il velo di foschia che copriva l’orizzonte e alcuni particolari.




Dalla rocca scendiamo da una nuova via per Piazza Rufino, dove si trova la chiesa del Duomo.



Continuiamo a camminare, questa volta in discesa per una via piena di botteghe e con piacere ci ritroviamo di nuovo in piazza Municipio… dove se ben ricordate c’è Pallotta! Yahoo
Quando si dice "nel posto giusto al momento giusto" del resto erano le 14 ed un certo languorino si faceva sentire…
che facciamo, ci torniamo??
E così ci ritroviamo di li a poco con il tovagliolo al collo a mangiare  io, degli ottimi ravioli al parmigiano con tartufo nero di Norcia e la mamma dei saporiti strangozzi con una particolare salsa alle olive…



Non sono solita a ripetere le esperienze, anche se queste sono state più che soddisfacenti perchè mi piace lasciarle uniche e perchè mi piace cambiare, ma devo dire che ritornare qui non è stato affatto un sacrificio.



Sta volta ci prendiamo anche un dolcetto di stagione, una sorta di budino di castagne con salsa ai cachi, ma che ve lo dico a fare? una delizia, buonissimo, 10+. Alla faccia di chi ci vuole male!



Dopo la visita alla chiesa di San Pietro riprendiamo la strada per l’ostello della pace, dove abbiamo soggiornato e riprendiamo la macchina per tornarcene a casina.





Questa mini vacanza è stata proprio un toccasana, passeggiare per queste vie tra i colori dell’ autunno, lasciarsi tentare dall’ ottima cucina umbra e toscana, la preghiera, le coccole della mamma, il cioccolato e nell’aria il sapore del Natale… ci voleva proprio.




Grazie.

LaGiulySMILE


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